Codice Etico

FONDAZIONE CEUR
Codice etico adottato ai sensi del D.LGS. 8 Giugno 2001, n. 231

  1. PREMESSE

 

1.1 La missione della Fondazione Ceur

La Fondazione Ceur – Centro Europeo Università e Ricerca (di seguito anche Fondazione) – nasce nel 1990 dall’iniziativa di professori universitari, imprenditori e professionisti come istituzione finalizzata alla formazione e alla cultura per offrire ai giovani universitari le migliori condizioni per essere protagonisti della costruzione del proprio futuro. 

Scopo della Fondazione è, infatti, la formazione culturale dei giovani universitari, mediante l’istituzione e la direzione di Collegi universitari di Merito, nonché la promozione della ricerca tra giovani studiosi e docenti e lo sviluppo della loro collaborazione scientifica.

La Fondazione dà vita alla rete di residenze universitarie Camplus College in cui la dimensione formativa, che si affianca all’attività accademica dei più prestigiosi Atenei italiani, si integra con quella residenziale, offrendo agli studenti universitari una proposta di vita universitaria integrale: dagli aspetti abitativi allo studio, dal perfezionamento dei propri interessi culturali alla ricerca del lavoro. 

Attiva inoltre convenzioni con Enti che intendono rendere accessibile a studenti meritevoli, ancorché privi di mezzi, i posti nei Collegi di Merito della Fondazione.

E’ parte imprescindibile del progetto di Fondazione Ceur l’attività di alta formazione e di sviluppo della ricerca, soprattutto tra i giovani studiosi, anche attraverso l’erogazione di borse di studio. Ciò è documentato dalla trama di relazioni culturali e accademiche, dalle numerose attività svolte nell’ambito della formazione postuniversitaria e dalla produzione scientifica ed editoriale.

La Fondazione fa parte della Conferenza dei Collegi Universitari di Merito (CCUM) che svolge funzioni di coordinamento e di promozione di azioni comuni e con i quali condivide, oltre allo status giuridico di Collegio Universitario di Merito, inquadrato dalla Legge 240/2010, una lunga storia.

Ai sensi dell’art. 2 dello Statuto, Fondazione Ceur, per raggiungere gli scopi sopra evidenziati, si propone di:

  1. gestire strutture a carattere residenziale aperte a studenti di atenei italiani e stranieri, di elevata qualificazione formativa e culturale, che perseguono la valorizzazione del merito e la interculturalità della preparazione, assicurando a ciascuno studente servizi educativi e formativi, di orientamento e di integrazione dei percorsi accademici;
  2. promuovere corsi, cicli di lezioni e seminari, conferenze che offrano agli studenti universitari la possibilità di orientamento e di approfondimento, in un quadro di interdisciplinarietà che favorisca la formazione di un giudizio critico sui contenuti della formazione culturale e professionale;
  3. organizzare convegni, stages, equipes di lavoro in cui neolaureati, ricercatori e docenti universitari, svolgano studi e ricerche sui problemi della società italiana, nel contesto internazionale con particolare attenzione alla dimensione europea;
  4. offrire ai giovani universitari e ai neo laureati occasioni di conoscenza del mondo del lavoro e di orientamento, anche mediante scambi culturali con l’estero
  5. incrementare le relazioni di carattere scientifico e culturale promuovendo, in collaborazione con altri enti e organismi italiani, internazionali ed esteri, i soggiorni di studenti e docenti italiani all’estero nonché quelli di studenti e docenti stranieri in Italia;
  6. favorire iniziative di risposta alla domanda abitativa di studenti e/o docenti presso le sedi universitarie e di centri di ricerca;
  7. promuovere, con ogni strumento ed iniziativa idonei, una sempre più adeguata formazione culturale e professionale di studenti e giovani docenti, anche attraverso l’istituzione di master e scuole di studi superiori;
  8. istituire borse di studio, contributi di varia natura e altri sussidi economici a favore di studenti e giovani docenti;
  9. favorire iniziative di risposta alle esigenze abitative di persone che si trovano in condizioni di particolare difficoltà.

 

Per svolgere tali attività la Fondazione può:

  • collaborare con lo Stato, nonché con enti pubblici e privati, italiani, esteri ed internazionali, stipulando con essi apposite convenzioni e ricevendo contributi di qualsiasi tipo;
  • partecipare ad enti, consorzi, ati e società che abbiano scopi analoghi, affini, complementari e strumentali a quelli della fondazione o svolgano attività ritenute necessarie o utili e funzionali al perseguimento degli scopi statutari della fondazione e alla sua organizzazione.

 

La Fondazione potrà inoltre svolgere attività commerciali a carattere residuale e funzionale rispetto al perseguimento delle finalità istituzionali.

 

 

1.2 Impostazione etica dell’attività

E’ convincimento della Fondazione che la conduzione delle proprie attività  ed in particolare la gestione di fondi o contributi di provenienza pubblica – debba essere improntata su valori etici, contribuendo a diffondere una immagine di affidabilità, correttezza e trasparenza delle attività poste in essere nel perseguimento dei propri obiettivi.

L’attività della Fondazione e, in particolare, la sua missione richiedono che i rapporti con l’esterno siano improntati a una puntuale osservanza delle leggi, delle regole di mercato e dei principi ispiratori della concorrenza leale, nel rispetto degli interessi legittimi dei propri stakeholder.

Si rende pertanto necessario individuare e definire quei valori che tutti i destinatari del Codice Etico – amministratori, revisori, dipendenti, collaboratori interni o esterni, a qualunque livello e senza alcuna eccezione, clienti, fornitori e tutti coloro che, direttamente o indirettamente, stabilmente o temporaneamente instaurano rapporti o relazioni con la Fondazione, operando per il perseguimento dei suoi obiettivi – devono condividere, accettando responsabilità, ruoli e modelli di condotta dell’agire in nome e/o per conto della Fondazione stessa.

 

 

1.3 Emanazione del Codice Etico

L’emanazione del Codice Etico è uno degli strumenti posti in essere dalla Fondazione al fine di garantire la diffusione e l’osservanza di principi, norme e standard generali di comportamento atti alla salvaguardia dei valori etici di riferimento.

Il Codice Etico è uno degli elementi indispensabili del Modello organizzativo gestionale di cui la Fondazione ha deciso di dotarsi, a seguito dell’emanazione del D. Lgs n. 231/2001 e successive modificazioni e integrazioni.

Il Codice Etico della Fondazione contiene pertanto anche disposizioni tese specificamente a prevenire la commissione dei reati considerati dal sopra citato decreto.

Gli amministratori, i revisori, i dipendenti e collaboratori a qualunque livello della Fondazione devono pertanto astenersi dal porre in essere, contribuire o dare causa alla realizzazione di comportamenti che, sebbene risultino tali da non costituire di per sé fattispecie di reato rientranti tra quelle previste dal D. Lgs. n. 231/01, possano anche solo favorirli.

 

 

1.4 Comportamenti non etici e il valore della reputazione

Non sono etici quei comportamenti assunti da chiunque – singolo o organizzazione – per conto della Fondazione, che costituiscono violazione delle regole della civile convivenza e dei corretti rapporti sociali e commerciali. Nella gestione delle attività i comportamenti non etici compromettono il rapporto di fiducia e possono favorire atteggiamenti ostili nei confronti della Fondazione.

La buona reputazione favorisce i rapporti con gli interlocutori istituzionali, commerciali, imprenditoriali e finanziari, attrae le migliori risorse umane e consolida l’affidabilità nei confronti dei creditori e la serenità dei rapporti con i fornitori e i terzi.

 

 

1.5 Gli stakeholder

Sono stakeholder quei soggetti – individui, gruppi, organizzazioni, istituzioni – il cui apporto concorre alla realizzazione della missione sociale della Fondazione Ceur o che, comunque, hanno interesse al suo perseguimento.

In senso generale sono considerati stakeholder tutti coloro i cui interessi sono influenzati dagli effetti diretti o indiretti delle attività della Fondazione Ceur; rientrano in quest’ambito anche le associazioni e le istituzioni, nazionali, internazionali e comunitarie.

Il mantenimento, lo sviluppo di rapporti fiduciari e la reciproca cooperazione con gli stakeholder è quindi interesse primario della Fondazione, anche al fine della reciproca soddisfazione delle parti coinvolte.

 

 

1.6 Ambito di applicazione

Sono destinatari del Codice Etico:

  • i componenti degli Organi statutari;
  • i dipendenti che hanno un rapporto di lavoro subordinato con la Fondazione;
  • i collaboratori che hanno un rapporto di collaborazione a progetto o coordinata e continuativa con la Fondazione, compresi i consulenti e tutti coloro che entrano in rapporto con la Fondazione;
  • i fornitori ed in genere i terzi che svolgano attività nell’interesse e/o a vantaggio della Fondazione.

Per indicare i soggetti tenuti all’osservanza del presente Codice Etico si fa pertanto riferimento, sinteticamente, ai “destinatari”.

A tutti i destinatari è fornita un’adeguata informativa circa i contenuti del Codice Etico in modo da consentirne la più scrupolosa osservanza per tutta la durata del rapporto con la Fondazione.

In particolare, il Codice Etico è portato a conoscenza dei membri degli Organi della Fondazione, dei suoi dipendenti e di tutti coloro con i quali la Fondazione intrattiene rapporti correnti, continuativi o meno, attraverso strumenti di comunicazione adeguati, ed è disponibile al pubblico sul sito internet della Fondazione www.ceur.it.

In ogni rapporto commerciale, tutte le controparti devono essere informate dell’esistenza e dei contenuti delle disposizioni di cui al presente Codice Etico e sono tenute a rispettarle.

L’osservanza del presente Codice Etico da parte dei destinatari presuppone, altresì, l’osservanza di tutti i regolamenti interni di volta in volta approvati dagli Organi competenti.

Al fine di garantire il rispetto delle norme e dei principi espressi e di verificare il funzionamento e l’efficacia del Modello organizzativo ex D. Lgs. 231/01 adottato dalla Fondazione, è istituito un Organismo di Vigilanza nonché un Sistema Sanzionatorio che prevede e disciplina le ipotesi di commissione di illeciti e prevede l’irrogazione di idonee sanzioni.

Tutti i destinatari del presente Codice Etico hanno l’obbligo di conoscere le norme vigenti, di astenersi da comportamenti ad esse contrari e di rivolgersi a un superiore o all’Organismo di Vigilanza per chiarimenti, segnalando al citato Organismo di Vigilanza eventuali violazioni da parte di esponenti e rappresentanti, dipendenti, collaboratori o terzi (ivi compresi partners e fornitori).

I destinatari del Codice devono inoltre collaborare con le strutture deputate a verificare le violazioni e informare le controparti dell’esistenza del Codice stesso.

 

 

  1. PRINCIPI ETICI

 

2.1 Pari opportunità, onestà e rispetto delle norme

La garanzia del principio delle pari opportunità per l’accesso alle attività ed ai servizi erogati dalla Fondazione Ceur e l’onestà, rappresentano i principi etici di riferimento per tutte le attività poste in essere dalla Fondazione per il compimento della propria missione. Vengono costruite relazioni fondate sul reciproco rispetto e sul merito e sono evitati, in ogni circostanza, trattamenti di favore, in modo da non compromettere l’indipendenza di giudizio e l’imparzialità.

Nell’ambito della loro attività professionale, i collaboratori, i fornitori, e tutti i soggetti che operano in nome e per conto della Fondazione sono tenuti a rispettare le leggi vigenti nazionali e comunitarie, e, ove applicabili, le norme di deontologia professionale. In nessun caso è giustificata o tollerata dalla Fondazione una condotta in violazione di tali norme, anche qualora fosse perseguita nell’interesse della Fondazione stessa. La Fondazione rifiuta, inoltre, il coinvolgimento con soggetti che esercitano, per quanto noto, attività illecite o finanziate con capitali di fonte illecita.

 

 

2.2 Non discriminazione

Nelle decisioni che influiscono sulle relazioni con i suoi interlocutori, la Fondazione Ceur riconosce e rispetta i principi di dignità ed uguaglianza e non consente alcun tipo di discriminazione in base all’età, al sesso, alla sessualità, all’identità di genere, allo stato di salute, alla razza, alla nazionalità, alle opinioni politiche o alle credenze religiose dei suoi interlocutori, nonché qualsiasi altra caratteristica personale non attinente alla sfera lavorativa degli stessi. In particolare, è tutelato e promosso il valore del capitale umano, al fine di migliorare e accrescere le competenze possedute dai propri dipendenti.

Inoltre, viene assicurato il rispetto dell’integrità fisica, culturale e morale di tutte le persone con cui la Fondazione si relaziona, oltre alla garanzia di condizioni di lavoro sicure e salubri.

Non sono tollerate richieste e minacce che inducano Amministratori, dipendenti e collaboratori esterni ad agire contro la legge o contro il Codice Etico.

 

 

2.3 Prevenzione della corruzione

La Fondazione, nella conduzione delle sue attività, vieta qualunque azione nei confronti o da parte di terzi in grado di ledere l’imparzialità e l’autonomia di giudizio.

A tal fine si impegna a mettere in atto le misure necessarie a prevenire ed evitare fenomeni di corruzione e altre condotte idonee a integrare il pericolo di commissione dei reati previsti dal D. Lgs. n.231/01.

A tal riguardo la Fondazione, fermo restando quanto più appresso specificato per quanto concerne i rapporti con la Pubblica Amministrazione e tra privati, non consente di corrispondere, accettare e/o promettere, per sé od altri, somme di denaro, doni, favori o altre utilità, a/da parte di terzi, allo scopo di procurare vantaggi diretti o indiretti alla Fondazione stessa; è invece consentito accettare o offrire doni che rientrino nei consueti usi di ospitalità, cortesia e per particolari ricorrenze.

In particolare, è vietata qualsiasi forma di regalo a rappresentanti di Governo, pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio, o a loro familiari e/o conoscenti, che possa influenzarne l’indipendenza di giudizio o indurre ad assicurare un qualsiasi vantaggio.

La Fondazione – anche allo scopo di diffondere la cultura dell’etica e della legalità all’interno dell’Ente e combattere la cultura del silenzio – garantisce la riservatezza delle segnalazioni pervenute da parte sia dei soggetti “apicali” che dei “sottoposti” aventi ad oggetto condotte illecite fondate su elementi di fatto precisi e concordanti, o di violazioni del modello di organizzazione e gestione dell’ente, di cui i segnalanti siano venuti a conoscenza in ragione delle funzioni svolte.

La Fondazione non tollera l’adozione di alcuna misura discriminatoria nei confronti dei soggetti che effettuano le segnalazioni di cui sopra.

 

 

2.4 Salute, sicurezza e valore delle risorse umane

Il rispetto dell’integrità fisica e culturale della persona rappresenta valore etico di riferimento della Fondazione Ceur.

I collaboratori di qualunque livello ed i collaboratori sono una risorsa indispensabile per il successo della missione della Fondazione.

La Fondazione tutela e promuove il valore delle risorse umane, allo scopo di migliorare e accrescere l’esperienza e il patrimonio delle competenze possedute da ciascun dipendente e collaboratore; garantisce condizioni di lavoro rispettose della dignità individuale e ambienti di lavoro sicuri e salubri, in conformità alle leggi ed ai regolamenti vigenti, uniformandosi in particolare a quanto disposto dal d.lgs. n. 81/2008 in tema di salute e sicurezza sul lavoro.

La Fondazione riconosce alla tutela della salute e sicurezza sul lavoro un’importanza fondamentale e imprescindibile, adottando tutte le misure che, secondo la particolarità dell’attività svolta, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei lavoratori, riducendo il rischio al minimo. Inoltre, è garantita costantemente la consultazione dei lavoratori in materia di salute e sicurezza sul lavoro, in tutti gli ambiti in cui gli stessi si trovino ad operare. La ricerca di vantaggi per la Fondazione, qualora comportino o possano comportare la violazione, dolosa o colposa, delle norme in materia di tutela della sicurezza e salute del lavoro, non è mai giustificata.

Inoltre, la Fondazione garantisce un ambiente di lavoro all’interno del quale siano adeguatamente tutelati i propri dipendenti, al fine di non consentire che possano essere perpetrate molestie di ogni tipo, anche sessuali e/o morali, atti di violenza psicologica o mobbing, contrastando qualunque atteggiamento o comportamento discriminatorio o lesivo della persona, delle sue convinzioni e delle sue inclinazioni.

La Fondazione Ceur sostiene e rispetta i diritti umani, in conformità con la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani dell’ONU.

 

2.5 Correttezza nei rapporti con i dipendenti e collaboratori

La Fondazione Ceur garantisce che, nell’applicazione di regole gerarchiche nei rapporti con i dipendenti e collaboratori, non si manifestino occasioni in cui l’esercizio del principio di autorità sia lesivo della dignità, della professionalità e della autonomia del lavoratore.

La Fondazione Ceur opera le proprie scelte di organizzazione salvaguardando il valore professionale di dipendenti e collaboratori.

 

 

2.6 Conflitti d’interesse

La Fondazione Ceur si impegna a mettere in atto misure idonee ad evitare che i soggetti coinvolti nelle transazioni siano in conflitto di interesse.

Si intende sussistente una situazione di conflitto d’interesse sia nel caso in cui un dipendente o collaboratore con il proprio comportamento persegua interessi diversi da quello della missione aziendale o si avvantaggi personalmente di opportunità d’affari dell’impresa, sia nel caso in cui i rappresentanti degli stakeholder (riuniti in gruppi, associazioni, istituzioni pubbliche o private), agiscano in contrasto con i doveri fiduciari legati alla loro posizione.

 

2.7 Patrimonio della Fondazione e interessi dei terzi

La tutela dell’integrità del patrimonio della Fondazione, degli interessi dei creditori e in genere dei terzi, fa parte della tradizione etica di riferimento della Fondazione Ceur.

 

 

2.8 Rapporto con i media

Coerentemente con i principi di trasparenza e completezza dell’informazione, la comunicazione della Fondazione Ceur verso l’esterno è improntata al rispetto del diritto all’informazione.

Oltre a rendere pubblico, conformemente a quanto previsto dalle normative vigenti, il proprio bilancio di esercizio la Fondazione s’impegna a rendere note anche a mezzo internet le informazioni utili alla piena comprensione delle attività svolte, dei possibili effetti per la collettività e dei programmi futuri.

In nessun caso i destinatari si prestano a divulgare notizie false e tendenziose, riguardanti sia le attività della Fondazione sia le risultanze delle attività professionali o le relazioni con gli stakeholder in generale.

I rapporti tra la Fondazione e i mass media spettano alle funzioni aziendali espressamente designate e devono essere svolti in coerenza con la politica di comunicazione definita dalla Fondazione. I destinatari non possono pertanto fornire informazioni ai rappresentanti dei mass media senza l’autorizzazione delle funzioni competenti.

Nel caso di partecipazioni a convegni in qualità di relatore, pubblici interventi e pubblicazioni in genere, gli interessati devono essere preventivamente autorizzati dalla Fondazione.

 

 

2.9 Rapporto con l’ambiente

La Fondazione Ceur è consapevole che l’ambiente può rappresentare un vantaggio competitivo in un mercato sempre più allargato ed esigente. Per tale motivo, svolge le proprie attività nel pieno rispetto della normativa vigente e ponendosi come obiettivo il miglioramento delle prestazioni in ambito ambientale. Gestisce le proprie attività minimizzando gli impatti ambientali e ottimizzando l’uso delle risorse naturali.

 

 

3. LINEE GUIDA, NORME E STANDARD GENERALI DI COMPORTAMENTO

 

3.1 Partecipanti e corporate governance

3.1.1 Relazioni con i Partecipanti 

La Fondazione Ceur si adopera affinché il contributo dei partecipanti alle decisioni di loro competenza, sia il più ampio possibile e che a tutti sia riconosciuta parità d’informazione.

 

3.1.2 Gli organi sociali

L’attività degli Organi Sociali è improntata al pieno rispetto delle regole sancite dallo Statuto e dalla legislazione vigente nazionale e comunitaria.

 

3.1.3 Gli organi amministrativi – I doveri dei singoli

I soggetti eletti o nominati a funzioni amministrative sono tenuti:

  • a impegnarsi attivamente affinché la Fondazione possa trarre beneficio dalle loro specifiche competenze;
  • a una partecipazione continuativa ai lavori, denunciando tempestivamente qualsiasi situazione di conflitto d’interesse che li veda coinvolti;
  • alla riservatezza delle informazioni acquisite nello svolgimento del proprio mandato;
  • a far prevalere sempre l’interesse della missione sociale rispetto all’interesse particolare del singolo.

 

 

3.2 Trasparenza, completezza e riservatezza delle informazioni

La Fondazione Ceur si impegna a gestire il flusso dell’informazione verso gli stakeholder in modo che lo stesso risponda ai requisiti di veridicità, completezza e accuratezza, anche relativamente ai dati a contenuto finanziario, contabile o gestionale.

La Fondazione assicura altresì la riservatezza delle informazioni e dei dati personali e/o sensibili in proprio possesso, uniformandosi alle prescrizioni in materia di riservatezza dei dati personali e privacy di cui al D.lgs. n. 196/2003 e REG. UE 679/2016 (GDPR), definendo e aggiornando continuamente le specifiche procedure e le misure di sicurezza, richieste dalla legge, per il trattamento dei dati personali, comuni e sensibili.

Tutti coloro che, nell’esercizio delle proprie funzioni lavorative, si trovano ad avere la disponibilità di informazioni e dati riservati sono tenuti a usare tali dati solo ai i fini consentiti dalle leggi.

Qualsiasi informazione relativa alla Fondazione, acquisita o elaborata dal destinatario nello svolgimento o in occasione del proprio rapporto con la Fondazione, ha natura riservata e non può essere utilizzata, comunicata a terzi o diffusa senza l’osservanza di specifici iter autorizzativi. Nella nozione di informazioni riservate rientrano tutti i dati, le conoscenze, gli atti, i documenti, le relazioni, gli appunti, gli studi, i disegni, le fotografie e qualsiasi altro materiale attinente all’organizzazione ed ai beni aziendali, alle operazioni finanziarie, alle attività di ricerca e sviluppo, nonché ai procedimenti giudiziali ed amministrativi relativi alla Fondazione.

Per informazione riservata si intende altresì qualsiasi informazione confidenziale concernente fatti o circostanze non di pubblico dominio, di particolare rilevanza sotto il profilo organizzativo, patrimoniale, finanziario, economico o strategico, sia che riguardi la Fondazione che gli enti o i partner della stessa.

L’obbligo di riservatezza rimane in vigore anche dopo la cessazione del rapporto con la Fondazione, in conformità alla normativa vigente. Qualsiasi informazione riservata deve essere conservata in luoghi inaccessibili a persone non autorizzate.

I responsabili del trattamento dei dati, sia interni che esterni, vengono ufficialmente individuati e nominati; resta in capo a loro la garanzia della riservatezza dei dati, mentre la Fondazione ne verifica il corretto operato.

La Fondazione fornisce ogni opportuna informazione in merito al tipo di dati raccolti, all’utilizzo che di essi si intende fare, nonché alle modalità con cui i soggetti interessati possono contattare la Fondazione per essere informati in merito.

 

3.3. Realizzazione del sistema

La realizzazione di un sistema interno efficace ai fini del D. Lgs. n. 231/01, è affidata a tutta la struttura organizzativa al fine di rendere partecipi tutti i lavoratori sugli aspetti di loro competenza.

Ognuno nell’ambito delle rispettive competenze e funzioni, è tenuto alla rigorosa osservanza delle procedure aziendali.

 

 

3.4. Personale dipendente e non

3.4.1. Selezione

La valutazione del personale da assumere è effettuata in base alla corrispondenza dei profili dei candidati rispetto alle esigenze aziendali, salvaguardando le pari opportunità per tutti i soggetti interessati.

Le domande e informazioni poste o richieste ai candidati, nel corso della selezione, sono strettamente collegate alla verifica degli aspetti previsti dal profilo professionale e psicoattitudinale, nel rispetto della sfera privata e delle opinioni del candidato.

 

3.4.2. Costituzione del rapporto di lavoro

Il personale è assunto con formale contratto di lavoro nei modi previsti dalla normativa e dalla contrattazione collettiva vigente.

Per la costituzione del rapporto di lavoro il collaboratore deve sottoscrivere il relativo contratto, nonché l’impegno al rispetto di quanto previsto dal Codice Etico; il soggetto viene altresì esaurientemente informato riguardo:

  • le caratteristiche della funzione e delle mansioni da svolgere,
  • gli elementi normativi e contributivi del contratto,
  • la normativa e le procedure in uso presso la Fondazione, per la prevenzione dei possibili rischi per la salute, derivanti dall’attività lavorativa.

 

3.4.3. Gestione del personale

Nella gestione del personale la Fondazione Ceur bandisce qualsiasi forma di discriminazione nei confronti dello stesso.

Nell’ambito dei processi di gestione del personale, le decisioni prese sono basate sulla corrispondenza tra le esigenze della Fondazione e i profili dei lavoratori nonché su considerazioni di merito. Lo stesso vale per l’accesso a ruoli o incarichi diversi.

Nell’ambito delle proprie funzioni, i dipendenti sono tenuti a rispettare le norme dell’ordinamento giuridico in cui essi operano e devono in ogni caso astenersi dal commettere violazioni di legge, soprattutto (ma non solo) nei casi in cui tali violazioni siano soggette a pene detentive, pecuniarie o sanzioni amministrative. Inoltre, i dipendenti devono osservare, oltre ai principi generali di diligenza e fedeltà, anche le prescrizioni comportamentali contenute nei contratti collettivi e nei regolamenti loro applicabili. Ciascun dipendente lavora con donne e uomini di origini, cultura, religione, orientamento e scelte diverse. Non compie atti di discriminazione, molestie od offese (sessuali, personali o di altra natura) di alcun genere, ispirando ogni proprio comportamento ai valori fissati dalla Costituzione Italiana. In particolare, nello svolgimento dei propri compiti il lavoratore si impegna a garantire il rispetto della riservatezza dei clienti e di ogni altra realtá con cui entra in contatto astenendosi da comportamenti che possano pregiudicare la buona immagine della Fondazione e l’efficienza ed efficacia dei servizi forniti.

3.4.4. Utilizzo dei beni aziendali

Ciascun destinatario è direttamente e personalmente responsabile della protezione e conservazione dei beni e delle risorse, materiali o immateriali, affidategli per espletare i suoi compiti, nonché dell’utilizzo delle stesse in modo conforme all’interesse della Fondazione.

Ciascun dipendente deve porre la massima attenzione nello svolgimento della propria attività, osservando strettamente tutte le misure di sicurezza e di prevenzione stabilite o suggerite dalla particolarità del lavoro, dall’esperienza e dalla tecnica, ex art. 2087 c.c., onde evitare ogni possibile rischio per sé e per i propri collaboratori e colleghi.

La pianificazione tecnica dei luoghi di lavoro, delle attrezzature e dei processi deve essere improntata al più alto livello di rispetto delle vigenti normative in materia di sicurezza ed igiene del lavoro e di prevenzione dei relativi rischi.

I beni aziendali della Fondazione Ceur e, in particolare, gli impianti, le attrezzature situate nei luoghi di lavoro (es. telefoni, fotocopiatrici, PC compreso software e Internet/Intranet, macchine, utensili, ecc.) sono utilizzati esclusivamente per ragioni di servizio, ai sensi della normativa vigente. In nessun caso è consentito utilizzare i beni aziendali e, in particolare, le risorse informatiche e di rete della Fondazione per finalità contrarie a norme imperative di legge, all’ordine pubblico o al buon costume, nonché per commettere o indurre alla commissione di reati o comunque all’odio razziale, all’esaltazione della violenza o alla violazione dei diritti umani, in generale ai valori dettati dalla Costituzione italiana e comunque di qualsivoglia attivitá o azione lesiva dell’immagine o degli interessi della Fondazione.

Non è consentito effettuare registrazioni o riproduzioni audiovisive, elettroniche, cartacee o fotografiche di documenti aziendali, salvo nei casi in cui tali attività rientrino nel normale svolgimento delle funzioni affidate.

Tutti i destinatari sono tenuti alla scrupolosa osservanza delle disposizioni del presente Codice finalizzate a garantire e tutelare il patrimonio informativo e a rispondere a precisi obblighi di legge. La Fondazione si riserva il diritto di sanzionare ogni accertata violazione delle regole dettate.

 

3.4.5. Salute e sicurezza

La Fondazione Ceur si impegna a preservare soprattutto con azioni preventive, la salute e sicurezza dei lavoratori. A tal fine si adopera a promuovere e diffondere la cultura della sicurezza sul lavoro.

I collaboratori si impegnano al rispetto delle norme e degli obblighi derivanti dalla normativa di riferimento, in tema di salute e sicurezza, e dal presente codice.

3.4.6. Documentazione delle operazioni

Tutte le transazioni e le operazioni effettuate devono avere una registrazione adeguata e deve essere possibile la verifica del processo di decisione ed autorizzazione delle medesime. Per ogni operazione deve esistere un adeguato supporto documentale, al fine di poter procedere all’effettuazione di controlli che attestino le caratteristiche e le motivazioni delle operazioni medesime e consentano di individuare chi ha autorizzato, effettuato, registrato e verificato l’operazione stessa.

Con riguardo alla materia finanziaria, contabile, tributaria ed amministrativa, la Fondazione si impegna a prevenire ogni condotta idonea ad integrare il pericolo di commissione dei reati previsti dal d.lgs. 231/2001 in materia.

3.4.7. Rispetto ed integrità

Ciascun destinatario riconosce e tutela la dignità personale, la sfera privata ed i diritti di personalità di qualsiasi individuo con cui entri in rapporto. Nello svolgimento delle proprie funzioni, ciascun destinatario si comporta con trasparenza ed onestà, assumendosi le responsabilità che gli competono in ragione delle proprie funzioni. Ciascun destinatario persegue, nella propria attività all’interno di Fondazione, la missione filantropica e i valori della Fondazione ed è onesto e trasparente nelle strategie, negli obiettivi e nelle operazioni, si attiene alle direttive legali vigenti ed evita conflitti di interesse. Tiene in considerazione nel modo più ampio le implicazioni etiche del proprio lavoro, in modo da evitare conseguenze negative non intenzionali. Ciascun destinatario osserva, in particolare, le regole della cortesia e della tolleranza, rispettando le differenze culturali e le diversità umane, di contesto e di esperienza. Le regole fissate valgono sia nei rapporti con gli altri destinatari, sia nei rapporti con terzi e in generale verso tutti gli stakeholders della Fondazione.

 

3.4.8. Formazione

La Fondazione Ceur ritiene che la complessità sia delle problematiche affrontate che dell’organizzazione dei progetti e dei processi richieda un sostegno e un investimento continui. Per questo motivo la formazione è vista come un’attività non episodica ma strutturale, parte integrante dell’attività lavorativa, finalizzata a far crescere e tutelare il valore della conoscenza e della qualità professionale delle persone.

 

 

3.5. Collettività

3.5.1 Responsabilità verso la collettività

La Fondazione Ceur è consapevole della sua connotazione a preminente interesse sociale e, dei riflessi che l’attività posta in essere per il compimento della propria missione può avere sullo sviluppo economico e socio culturale del contesto di riferimento.

Per questo motivo, conduce le sue attività nel pieno rispetto dell’attività condotta dalle istituzioni, locali e nazionali, delle associazioni, delle comunità ecc., al fine di acquisire un alto livello di reputazione che contribuisca a legittimare in seno alla collettività il suo operato.

3.5.2. Rispetto dell’ambiente

La Fondazione si impegna nel compimento delle sue attività a contribuire in modo costruttivo alla tutela del patrimonio ambientale di riferimento.

3.5.3. Fornitori e prestatori di servizi

La Fondazione Ceur richiede ai propri fornitori e ai prestatori di servizi in genere, il rispetto dei principi etici di riferimento contenuti nel presente documento.

Nella scelta dei fornitori, la Fondazione tiene conto – oltre che della convenienza economica – anche della capacità tecnico/economica dei propri contraenti e della qualità dei servizi/forniture valutandone globalmente l’affidabilità, con riferimento alla specificità delle prestazioni da rendere.

Le relazioni con i fornitori e con i prestatori di servizi (nei limiti d’importo stabiliti dalle procedure interne) sono regolate sempre da specifici contratti finalizzati a conseguire la massima chiarezza nella disciplina del rapporto.

 

3.5.4 Pubblica amministrazione

I rapporti con le Pubbliche Amministrazioni e Istituzioni Pubbliche sono di competenza esclusiva delle funzioni sociali a ciò preposte e autorizzate. I soggetti preposti ai rapporti con le Istituzioni Pubbliche e di Vigilanza devono mantenere la massima trasparenza, chiarezza e correttezza.

Tali rapporti non devono indurre le Istituzioni Pubbliche e di Vigilanza a interpretazioni parziali, falsate, ambigue o fuorvianti.

La Fondazione Ceur attraverso i propri dipendenti, collaboratori o rappresentanti non deve promettere, richiedere, offrire o ricevere doni o favori a/da pubblici ufficiali, incaricati di pubblico servizio o dipendenti in genere della Pubblica Amministrazione o di altre Pubbliche Istituzioni, sia italiane che estere.

Non è pertanto ammessa, nei rapporti con pubblici ufficiali e/o incaricati di pubblico servizio, alcuna forma di regalo o beneficio gratuito, promesso, richiesto, offerto o ricevuto che possa essere interpretata come eccedente i normali usi di cortesia, o comunque rivolta ad acquisire trattamenti di favore nella conduzione di qualsiasi operazione riconducibile all’attività della Fondazione.

E’ peraltro ammesso che, in occasione di particolari ricorrenze (es. festività natalizie), la Fondazione possa omaggiare, secondo consuetudine, alcuni interlocutori, ivi compresi rappresentanti della Pubblica Amministrazione, con beni di modico valore o con pubblicazioni edite o curate dalla Fondazione.

Al fine di non compiere atti in contrasto con le norme di legge o comunque pregiudizievoli dell’immagine e dell’integrità della Fondazione, le operazioni sopra richiamate e la correlata gestione delle risorse finanziarie, devono essere intraprese solamente dalle funzioni specificamente autorizzate, nel dovuto rispetto delle leggi e dei principi del Codice Etico e nella osservanza dei protocolli interni.

Nel corso di una trattativa, richiesta o rapporto con la Pubblica Amministrazione non vanno intraprese (direttamente o indirettamente) azioni che possano avvantaggiare dipendenti della Pubblica Amministrazione a titolo personale.

E’ fatto divieto di:

  • offrire o in alcun modo fornire omaggi;
  • sollecitare o ottenere informazioni riservate che possano compromettere l’integrità o la reputazione di entrambe le parti;
  • assumere, alle proprie dipendenze ex impiegati della Pubblica Amministrazione (o loro parenti e/o affini fino al terzo grado), che abbiano partecipato personalmente e attivamente alla trattativa, o ad avallare le richieste effettuate dalla Fondazione alla Pubblica Amministrazione.

Qualsiasi violazione (effettiva o potenziale) commessa deve essere segnalata tempestivamente al Responsabile o all’organo di appartenenza e all’Organismo di Vigilanza.

A tutti i destinatari, inoltre, è fatto divieto di destinare, anche solo in parte, contributi, finanziamenti e sovvenzioni ottenuti da enti pubblici (Stato, Regioni, enti locali, Unione Europea), a finalità diverse da quelle per le quali i detti finanziamenti sono stati ottenuti.

Inoltre, i destinatari del presente Codice si impegnano a non istigare o aiutare concretamente i pubblici funzionari ad appropriarsi di (o a distrarre) utilità che non gli spettano o ad abusare del proprio ufficio, allo scopo di favorire la Fondazione.

 

3.5.5 Corretta informativa alla pubblica amministrazione

Al fine di una corretta informativa con la Pubblica Amministrazione la Fondazione Ceur si impegna a:

  • operare, con correttezza ed imparzialità, attraverso i canali di comunicazione a ciò preposti, con gli interlocutori istituzionali a livello nazionale e internazionale, comunitario e territoriale;
  • rappresentare gli interessi e le posizioni della fondazione in maniera trasparente, rigorosa e coerente.

 

3.5.6 Organi regolatori e di controllo

La Fondazione Ceur dà piena e scrupolosa osservanza alle regole emesse dalle Authority regolatrici del mercato e/o dagli Organismi di vigilanza e controllo.

Per garantire la massima trasparenza, la Fondazione ed i propri dipendenti e collaboratori si impegnano a non trovarsi in situazioni di conflitto di interessi con dipendenti di qualsiasi Authority e loro familiari.

3.5.6 Rapporti tra i privati

Pratiche di corruzione, favori illegittimi, comportamenti collusivi, sollecitazioni, dirette e/o attraverso terzi, di vantaggi personali e di carriera per sé o per altri, sono senza eccezione proibiti.

Non è mai consentito corrispondere né offrire, direttamente o indirettamente, pagamenti, benefici materiali e altri vantaggi di qualsiasi entità a terzi, per influenzare o compensare un atto del loro ufficio.

Atti di cortesia commerciale, come omaggi o forme similari, sono consentiti esclusivamente se di modico valore e comunque tali da non compromettere l’integrità o la reputazione di una delle parti e da non poter essere interpretati, da un osservatore imparziale, come finalizzati ad acquisire vantaggi in modo improprio. In ogni caso questo tipo di spese deve essere sempre autorizzato dalla posizione definita dalle procedure interne e documentato in modo adeguato.

È proibita l’accettazione di denaro da persone o aziende che sono o intendono entrare in rapporti con la Fondazione. Chiunque riceva proposte di omaggi o trattamenti di favore o di ospitalità non configurabili come atti di cortesia commerciale di modico valore, o la richiesta di essi da parte di terzi, dovrà respingerli e informare immediatamente il superiore, o l’organo del quale è parte.

 

3.5.8 Rapporti con l’amministrazione finanziaria

La Fondazione si impegna ad effettuare con completezza e trasparenza tutti gli adempimenti tributari previsti a suo carico dalla normativa vigente e a collaborare, ove previsto, con l’Amministrazione finanziaria. Le dichiarazioni fiscali e il versamento delle imposte rappresentano comportamenti non solo obbligatori sotto un profilo giuridico ma anche ineludibili nell’ambito della responsabilità sociale dell’Ente. Sono pertanto vietate espressamente quelle condotte criminose che possono comportare il coinvolgimento in sede penale dell’Ente ai sensi del D. Lgs. 231/ 2001.

Tutti i destinatari coinvolti, a qualsiasi titolo, nelle attività di formazione del bilancio, devono agire al fine di consentire la chiarezza e la completezza della documentazione contabile, e sono tenuti al rispetto delle norme, anche regolamentari, inerenti la veridicità e la chiarezza dei dati e delle valutazioni.

In generale, le evidenze contabili devono basarsi su informazioni precise e verificabili e devono rispettare pienamente le procedure in materia di contabilità.

Ogni operazione deve essere correttamente annotata e supportata da idonea e adeguata documentazione (contabile e/o informatica), in modo tale da consentire l’agevole ricostruzione delle attività e delle responsabilità relative. Nessuna scrittura contabile falsa o artificiosa può essere inserita nei registri contabili della Fondazione per alcuna ragione. Nessun dipendente può impegnarsi in attività che determino un tale illecito, anche se su richiesta di un superiore.

Tutte le operazioni di carattere finanziario, nonché tutti i movimenti di denaro in entrata ed in uscita dalla Fondazione, vengono effettuati dai soggetti muniti dei relativi poteri e devono essere sempre autorizzati, giustificati, tracciati e registrati.

 

 

  1. ORGANISMO DI VIGILANZA ex D. Lgs. 231/01

L’Organismo di Vigilanza, istituito secondo i dettami del D. Lgs.n.231/2001 ha il compito di vigilare sul rispetto, l’adeguatezza e l’aggiornamento del Modello organizzativo-gestionale per la prevenzione dei reati previsti dallo stesso decreto, nonché sul rispetto dei principi etici enunciati nel presente documento.

A tal fine effettua controlli sul funzionamento e l’osservanza del Modello ed è libero di accedere a tutte le fonti di informazione della Fondazione Ceur; ha facoltà di prendere visione di documenti e consultare dati; propone agli organi competenti eventuali aggiornamenti del Modello e dei protocolli interni che ne fanno parte.

L’Organismo di Vigilanza opera con ampia discrezionalità e con la completa collaborazione dei vertici della Fondazione, relaziona con cadenza almeno annuale al Consiglio di Amministrazione, ovvero ogni qualvolta se ne ravvisi la necessità.

  1. SEGNALAZIONI

Il presente Codice è parte integrante del Modello Organizzativo adottato dalla Fondazione ai sensi del D. Lgs. n. 231/2001.

Tutti i Destinatari sono tenuti a rispettare quanto previsto dal Codice Etico ed a segnalare eventuali comportamenti non conformi ai principi ed alle regole in esso contenuti.

Eventuali segnalazioni di violazioni devono essere indirizzate all’Organismo di Vigilanza.

L’OdV valuterà le segnalazioni pervenute con discrezionalità e, comunque, prenderà in considerazione solo segnalazioni circostanziate di condotte illecite, possibilmente accompagnate da documentazione di supporto che ne attesti la veridicità,

Fermo restando il divieto di atti discriminatori, diretti o indiretti, nei confronti del segnalante per motivi legati alla segnalazione, la Fondazione ha istituito gli specifici canali informativi di seguito indicati, rispetto ai quali è garantita la riservatezza dell’identità del segnalante:

– indirizzo di posta elettronica istituzionale: odv@ceur.it;

– indirizzo di posta tradizionale presso la sede legale: “Organismo di Vigilanza c/o Fondazione Ceur, Piazza della Resistenza, 9, 40122, Bologna”;

– canale di segnalazioni volto a garantire, con modalità informatiche, la riservatezza dell’identità del soggetto segnalante, secondo quanto previsto dalla Legge 30 novembre 2017, n. 179 (c.d. whistleblowing), al seguente indirizzo XXXX.  Si rinvia al regolamento whistleblowing adottato da Fondazione CEUR, da considerarsi parte integrante del presente Codice Etico e del Modello 231 adottato.

L’Organismo di Vigilanza deve conservare idonea documentazione scritta e/o digitale dell’attività svolta.

In tutti i casi, qualora l’OdV, venga a conoscenza di elementi che possano far ritenere l’avvenuta violazione del Modello o del Codice Etico, provvede a darne comunicazione all’organo competente per il procedimento disciplinare. Sul punto, si rinvia al successivo capitolo 7 “Violazione del Codice”.

 

 

  1. COMUNICAZIONE E FORMAZIONE

La Fondazione promuove l’applicazione del Codice da parte dei destinatari anche mediante inserimento, nei rispettivi contratti, di apposite clausole che stabiliscono l’obbligo di osservarne le disposizioni; cura la sua trasmissione ai destinatari, che firmano per presa d’atto al momento del ricevimento, nonché la sua diffusione. La Fondazione garantisce inoltre sessioni formative, anche differenziate secondo il ruolo e le responsabilità dei destinatari, e dedicate alla sensibilizzazione sui contenuti del Codice Etico ed in generale sull’attuazione del D. Lgs n. 231/2001.

Il Codice è portato a conoscenza di tutti i possibili interessati sia interni sia esterni mediante apposite attività di comunicazione:

  • pubblicazione sul sito Internet istituzionale www.ceur.it;
  • invio mediante posta tradizionale/ a mezzo fax / a mezzo e-mail certificata;
  • affissione di una copia presso la sede sociale della Fondazione e presso le sue sedi secondarie.

 

 

  1. VIOLAZIONE DEL CODICE

In considerazione dell’importanza del rispetto delle norme comportamentali contenute nel presente Codice, soprattutto in considerazione delle gravi conseguenze derivanti per la Fondazione dall’introduzione del D. Lgs. n. 231/01, le violazioni delle prescrizioni contenute nel presente Codice saranno assoggettate a sanzioni disciplinari.

Ogni comportamento contrario alle disposizioni del Codice verrà perseguito e sanzionato, in quanto contrario ai principi cui si ispira la Fondazione Ceur.

Le violazioni delle disposizioni del codice concretano una lesione del rapporto fiduciario con la Fondazione e costituiscono un illecito disciplinare: l’applicazione delle sanzioni disciplinari prescinde dall’instaurazione di un eventuale procedimento penale.

Per quanto attiene ai dipendenti, eventuali provvedimenti sanzionatori per violazione del Codice saranno commisurati al tipo di violazione ed alle sue conseguenze per la Fondazione e saranno adottati nel rispetto della normativa applicabile e dei contratti collettivi nazionali applicati dalla Fondazione. Le violazioni al presente Codice saranno in ogni caso tenute in considerazione per l’avanzamento di carriera, per eventuali promozioni e per l’attribuzione di responsabilità. I comportamenti tenuti dai lavoratori dipendenti che violassero le regole comportamentali o procedurali contenute nel presente Codice, debbono essere intesi come illeciti disciplinari sanzionabili ai sensi di quanto espressamente previsto dalla normativa di riferimento.

Per quanto concerne i collaboratori e i lavoratori autonomi ed i terzi, la violazione delle disposizioni contenute nel presente Codice potrà comportare la risoluzione del relativo rapporto contrattuale ai sensi dell’art. 1453 del codice civile. L’imposizione agli stessi soggetti, pur quando espressamente prevista, di ciascuno dei doveri contemplati dal presente Codice, si intende sempre condizionata dalle caratteristiche del rapporto con essi intercorrente, ed operante nei limiti compatibili con le stesse, e in particolare con l’autonomia che loro spetta e che si intende fatta salva e in alcun modo compromessa.

Qualora violazioni delle previsioni del Modello siano commesse da membri degli Organi della Fondazione, il Consiglio di Amministrazione, su proposta dell’Organismo di Vigilanza, adotterà i provvedimenti ritenuti più opportuni e che potranno consistere nell’archiviazione del procedimento, nel caso in cui non sia stata accertata alcuna violazione, ovvero, in caso contrario, nel rimprovero verbale, nella censura scritta e, nei casi più gravi, nella sospensione o revoca.

Qualora la violazione sia stata commessa da uno o più membri del Consiglio di Amministrazione, nella seduta in cui si discute l’infrazione il membro o i membri stessi saranno tenuti ad astenersi dalle relative deliberazioni.

In ogni caso di violazione del presente codice, l’autore del fatto e ogni soggetto che ne abbia la responsabilità anche solo per colpa saranno chiamati a rispondere dei danni d’ogni genere provocati alla Fondazione.